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Gli effetti della quarantena sul mondo digitale

Due milioni di nuovi consumatori online da gennaio 2020 ad oggi; 1,3 dall’inizio del lockdown. La quarantena ha avuto un effetto boom sulle vendite ecommerce, con crescite clamorose in alcuni settori, ma anche un inevitabile calo in altri.

Gli incredibili dati sull’ecommerce

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In periodi in cui l’invito era rimanere a casa e ridurre al minimo gli spostamenti, il balzo dell’ecommerce è stato importante, come mai prima d’ora. L’Istat ne ha infatti rilevato una crescita del 20,7% nel mese di marzo; per quanto riguarda l’aspetto logistico, secondo Poste Italiane il periodo-lockdown ha visto volumi di consegna quanto un normale periodo natalizio.

Poste Italiane ha consegnato in media un milione di pacchi al giorno,
quanto nel periodo natalizio.

Inoltre, quasi 8 aziende su dieci hanno affermato di avere avuto nuovi clienti dall’ecommerce in questi mesi. Eppure, in Italia non siamo molto abituati all’acquisto online: secondo il rapporto Eurostat, nel 2019 il comparto ecommerce ha rappresentato solo il 12% della quota totale delle vendite, attestandoci tra gli ultimi posti in Unione Europea.

L’andamento della vendita online

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La vendita online ha inevitabilmente seguito le varie Fasi della quarantena. L’acquisto online si è orientato inizialmente sulla domanda “stock” (beni come farina, latte, caffè, lievito, acqua, carta igienica), su “prevenzione” (guanti, disinfettanti, igienizzanti) ed in seguito su “resto a casa” (snack, affettati, birre).

A farla da padrone è stato il comparto GDO e “spesa online”, con alcune conseguenze negative: pochi player erano organizzati per far fronte a una domanda esplosa da un giorno all’altro. Dunque si sono riscontrati problemi di user experience, navigazione di siti diventati lentissimi e problematiche nella logistica e nelle consegne, settore per altro che ha dovuto assecondare le più stringenti misure di prevenzione.

I settori più in crescita e i settori più in difficoltà

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Inevitabilmente, la vendita di beni di prima necessità ha avuto un boom. Grande distribuzione, farmacie online, ecommerce specializzati in attrezzature sportive per la casa, il bricolage. Questi i settori maggiormente interessati dall’aumento di vendite online.

Su: grande distribuzione, farmacie online, siti per l’home fitness
Giù: abbigliamento, fashion, luxury e travel

Tutto ciò che viene vissuto “fuori casa” è stato completamente dimenticato: per questo, settori come l’abbigliamento e il turismo hanno avuto un notevole calo. Durante la quarantena, niente sfizi ed acquisti accessori, ma solo beni di prima necessità.

Nuove opportunità: Facebook Shop

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Quale migliore momento per annunciare una straordinaria novità per il futuro della vendita online? Mark Zuckenberg non ha perso tempo e, a fine maggio, ha annunciato l’avvio di Facebook Shop, ovvero l’ecommerce nativo su Facebook e Instagram.

Un intero customer journey, concluso con la transazione in app, che permetterà alle aziende di vendere direttamente sui social, senza dover atterrare sulle pagine del sito ecommerce. Una nuova, importante variabile per le attività che già vendono online ed una interessante novità per chi, da ora in poi, dovrà fare i conti anche con la vendita su internet.

Come sarà il futuro del settore digitale?

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Il futuro digitale è già cominciato? Secondo il consorzio Netcomm, sarà proprio l’ecommerce il settore che crescerà di più nei prossimi anni. Sebbene stiamo riprendendo gradualmente con le nostre attività routinarie, questa epoca ha sdoganato per molti l’acquisto online, rimuovendo gli ostacoli psicologici.

I nuovi consumatori online continueranno ad acquistare online?

E se la trasformazione digitale è cominciata, di sicuro bisogna incentivare alcuni comportamenti: in particolare, migliorare la user experience, per far sì che sempre più utenti acquistino e si sentano sicuri nel farlo. Sviluppare forme di acquisto sicuro, anche a livello sanitario, e di consegne veloci e garantite. Un approccio omni-canale, insomma, per entrare nel futuro della vendita online. A partire da oggi.

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