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Gli effetti della quarantena sulle videochiamate

Per molte, lunghe settimane, le piattaforme di videoconferenza hanno sostituito luoghi fisici come l’ufficio, la classe, la palestra, il bar, il salotto, le feste di compleanno. Una modalità molto usata dal punto di vista professionale, nel periodo di lockdown è diventata una consuetudine anche per chi non era abituato.

I numeri delle piattaforme di videochiamata

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Lezioni scolastiche, aperitivi e giochi, riunioni di lavoro, sessioni di training online, incontri con persone lontane: le piattaforme di videochiamata hanno permesso a milioni di persone di stare in contatto con colleghi, parenti ed amici. I numeri di queste app e programmi sono stati incredibili, durante il picco della pandemia di Coronavirus: il solo Zoom, che fino a Dicembre 2019 contava un massimo di 10 milioni di utenti al giorno, a Marzo ha visto salire questo numero fino a 200 milioni. Non solo Zoom: tra le altre, il numero di download di Houseparty è salito di 423 volte nel periodo di lockdown, Google Meet è stata scaricata 140 volte in più, Microsoft Teams di 30 volte.

Zoom e il problema Zoombombing

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Come detto, Zoom ha avuto l’incremento maggiore di download durante il picco di Coronavirus. L’app ha avuto un enorme diffusione, soprattutto per il numero di partecipanti contemporanei, 100 per un massimo di 40 minuti, e per condividere webinar e meeting.

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Leggi anche: Gli effetti della quarantena sull’e-commerce
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D’altro canto, l’app è caduta nell’occhio del ciclone per vari problemi di privacy e di sicurezza – e, secondo alcuni, la vendita di dati sensibili a Facebook, smentita da Zoom. Inoltre, si è parlato di “Zoombombing”: attacchi di troll organizzati, con contenuti razzisti e pornografici nel mezzo di riunioni di lavoro o chat personali, che hanno messo a repentaglio la credibilità della piattaforma.

La realtà virtuale di Messenger Rooms

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Non poteva certo tirarsi indietro Mark Zuckenberg, che ha cavalcato l’onda annunciando Messenger Rooms, una nuova piattaforma di videochiamate di gruppo. La peculiarità di questa nuova trovata targata Facebook, è sicuramente l’utilizzo massivo di realtà aumentata ed intelligenza artificiale. Oltre ai soliti effetti già disponibili su Messenger, tipo maschere, orecchie da coniglio e strani occhiali, i nuovi effetti di AI ti immergevano in luoghi impensabili in periodo di lockdown, come spiagge o appartamenti sull’acqua.

La famiglia Facebook non è rimasta a guardare,
aggiornando le funzionalità di WhatsApp e Messenger

Sempre in casa Facebook, anche WhatsApp ha dovuto adeguarsi al momento, aumentando il numero di partecipanti alle videochiamate, da 4 a 8.

La risposta di Google: Meet e Classroom

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Tre milioni di nuovi utenti al giorno, 100 milioni di partecipanti quotidiani: anche i numeri di Google Meet sono stati elevatissimi, tanto che l’app è stata resa gratuita per tutti fino al 30 Settembre e fino ad allora si potranno organizzare meeting per un massimo di 250 partecipanti con durata illimitata. Inoltre, Google Classroom, il servizio dedicato al mondo della scuola, ha raddoppiato il numero di studenti e docenti che l’hanno utilizzata in tempo di pandemia.

Tinder, Telegram, Houseparty e le altre?

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Come si sono comportati i competitor? La grande sorpresa è stata Houseparty, un’app per i più giovani, che ha dato modo a milioni di ragazzi di incontrarsi e partecipare a veri e propri giochi interattivi. Tinder, la più famosa app di incontri, ha comunicato la partenza di Video Chat, la funzionalità per videochiamare i propri match, ovvero coloro che contraccambiano l’interesse sul social.

Telegram lancia le videochiamate con una provocazione

In ultimo, ma non ultimo, anche Telegram si apre alle videochiamate: il più grande competitor di WhatsApp, un po’ in ritardo rispetto alle altre, ha lanciato le video conferenze di gruppo con una provocazione: “esistono tante app sicure e funzionali. Nessuna garantisce entrambe le cose”. Frecciatina ai concorrenti sotto osservazione dal garante della privacy?

Videochiamate: e oggi?

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Il lockdown ci ha tenuto in casa per mesi e gli strumenti di video chiamata erano tra le pochissime possibilità di stare in contatto con i propri cari, lavorare o studiare in team, fare attività fisica in compagnia. Di certo, la possibilità di rincontrare amici e parenti ha ridotto i party o gli aperitivi online, ma in ambito lavorativo e scolastico l’impressione è che saranno sempre più utilizzate. Da verificare l’impatto sui rapporti sociali, con la sicura conseguenza di aver sdoganato le video chiamate per un’ampia fetta di popolazione, che non le aveva mai utilizzate prima.

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